Credo che il titolo dica tutto, però bisogna fare una debita premessa. Chi gioca GdR fantasy ha, prima o poi, avuto a che fare con i non-morti, se non l’ha fatto deve necessariamente tornare indietro e giocare almeno una sessione infestata quanto meno da scheletri e ombre. Gli altri hanno comunque avuto a che fare con qualche specie di non-morti peché tra zombie e creature dell’altro mondo bene o male l’oscurità si fa breccia nel mondo che interpretiamo. Gli zombie poi vanno sempre di moda e, specie negli ultimi tempi, quando fanno da sfondo ai nostri giochi preferiti siamo tutti contenti.
Nel tempo ho però riflettuto su queste entità intrigranti, che tanto suscitano l’immaginario collettivo, tanto da generare giochi, film, letteratura specifica e non solo. Mi sono accorto infatti che la gestione dei non-morti che utilizzavo al tavolo è poco caratterizzata: in sostanza li trattavo come tratto le altre creature, lasciando al sistema e alle statistiche la gestione della loro natura. Per esempio il fatto che un non-morto possa ignorare le ferite mortali e che la distruzione sia l’unico modo per sconfiggerlo, il movimento più lento o più veloce, la possibilità che possa essere manovrato e cose di questo genere.
Ho quindi capito che serve un passo un più e ho iniziato a studiare e riflettere sui non-morti: non so se ne verrà fuori qualche cosa di utile o comunque di utilizzabile al tavolo, ma ho deciso di condividere questa riflessione, anche solo perché potrebbe diventare uno spunto per qualcun’altro.
shiny Vai al profilo 30 Settembre 2014 – 23:00
mi interessa la cosa, hai avuto qualche idea in proposito? 🙂
provolik Vai al profilo 12 Ottobre 2014 – 17:53
Sì, sto preparando il seguito di questo articolo