Introduzione
La creazione del personaggio è forse uno dei momenti più belli e complessi dell’intero gioco di ruolo. Molto spesso i giocatori per cattiva conoscenza dell’ambientazione o, più generalmente, per mancanza di capacità nello sviluppare un concept in maniera coerente si trovano tra le mani personaggi con buoni spunti che non sono colti appieno o peggio buoni personaggi che però vengono rovinati da quel particolare di troppo.
Vorrei quindi analizzare le varie fasi di una buona creazione del personaggio e magari creare un dialogo con eventuali lettori per ricevere loro commenti e suggerimenti. Il gioco preso in esame per questo esempio è Unhallowed Metropolis, un’ambientazione teslapunk ambientato in una Londra Neo-Vittoriana. La teoria dietro questi personaggi è però applicabile a qualsiasi gdr e si sposa meglio con personaggi che hanno già una storia alle spalle e che quindi non sono adolescenti appena usciti dal villaggio in cerca della loro prima avventura.
Prima della scheda, prima dei dadi, dobbiamo avere un’idea di ciò che vogliamo giocare.
Il concept
Il Concept è quella che diverrà la base per poi creare il personaggio. Potremmo paragonarla alle fondamenta di un edificio il cui compito è essere tanto solide quanto semplici e a cui non è richiesta eccessiva bellezza o originalità. Uno degli errori tipici in questa fase è l’eccessivo ampliamento dell’idea di base o la labilità della stessa. Un buon concept deve, generalmente, essere conciso e chiaro.
Alcuni esempi:
– Sono un nobiluomo annoiato e malinconico.
– Sono una persona normale a cui è successo qualcosa di terribile che mi ha cambiato.
– Sono una dottoressa che non essendosi mai laureata vive ai confini della società.
– Sono un capitano di vascello ossessionato dalla vendetta.
Nessuna di queste idee mostrata in questa veste brilla in originalità ma tutte quante sono ottimi spunti di partenza per creare un personaggio davvero interessante.
Espansione del concept – Parte I
Questo è generalmente il momento in cui si focalizzano la stragrande maggioranza degli errori e si tende a strafare o sottovalutare determinati aspetti del personaggio. Un modo tipico per espandere l’idea di base del personaggio è “Il Trauma” ovvero ciò che per il personaggio è stato motivo di cambiamento e di trasferimento dal mondo delle – persone come tante – a quello degli – eroi – che poi sarebbero i personaggi giocanti.
Esistono grossomodo due tipi di trauma:
– Il Trauma attivo (Ho compiuto un crimine, ho tradito qualcuno, sono andato contro la mia morale) traducibile in un più generale “Mi sono messo nei guai”.
– Il Trauma passivo (Mi hanno incolpato di un crimine non commesso, sono stato tradito, mi hanno obbligato a fare qualcosa di turpe) traducibile in un più generale “Mi hanno messo nei guai”.
Applichiamo questi esempi ai concept sovra esposti
– Ho avuto un’infanzia difficile malgrado il mio sangue nobile, la mia famiglia era già decaduta prima della mia nascita. Non sono mai davvero cresciuto e malgrado i miei trent’anni mi comporto come un ragazzino, per cercare affetto ho tentato più volte il suicidio che poi, da richiesta d’aiuto, si è tramutato in una specie di hobby o personale corsa contro la morte. (Mi hanno messo nei guai – Colpa del padre)
– Ero un manager di una grossa società con un matrimonio normale e una carriera destinata a diventare sempre più brillante nel tempo quando ho scoperto, mio malgrado, di essere il sosia di un assassino a pagamento che usava la sua somiglianza con me come copertura. Quando l’assassino è morto i suoi mandanti non hanno compreso che io ero solo un ignaro schermo e mi hanno contattato per continuare il suo lavoro minacciando di uccidere me e la mia famiglia se non avessi accettato e ricordandomi i numerosi debiti che “avevo” contratto. (Mi hanno messo nei guai – spaventoso equivoco )
– Sono nata in vitro. Di mio padre so solo che generava suoi cloni in laboratorio e io sono uno di questi che però non ha ricevuto i suoi ricordi e le sue istruzioni. Sola e senza un genitore, nata in un corpo già adulto, ho dovuto imparare a sopravvivere in un mondo ostile. Ho innate capacità mediche, affinate dallo studio dei molti libri che ho trovato nello studio in cui sono nata e penso che questa sia la mia missione. Curo chi non può essere curato, persone come gli ammalati di fame o i disadattati di questo mondo e più di una volta la polizia ha cercato di catturarmi per aver esercitato in maniera illecita la professione (Un misto di Mi hanno messo nei guai – Padre misterioso ; Mi sono messa nei guai – Legge)
– Sono il più giovane ufficiale di marina al comando di un cacciatorpediniere della marina olandese. Quando il Regno Prussiano ci ha invaso ho speronato una grande corazzata nemica distruggendola e restando l’unico superstite della mia nave. Dopo l’occupazione del mio paese sono fuggito dedicandomi a una vita da corsaro ma il contrammiraglio che comandava la corazzata avversaria, anche lui sopravvissuto e ora impazzito, mi cerca per vendicarsi. (Mi sono messo nei guai – atto eroico)
Espansione del Concept – Parte II
Un personaggio potrebbe essere soddisfacente fermandosi anche solo alla prima parte ma volendo è possibile continuare a espandere il concept aggiungendo dettagli. Ci sono molti metodi, di seguito ne elencherò alcuni:
– Sporcare il tutto: Aggiungere atti consapevoli e umani che rendano il personaggio più realistico e crudo nella sua realtà. Fantasmi del passato, incubi e pentimenti sono solo le conseguenze.
– Aggiungere nemici e amici: Tutti hanno amici e nemici, a maggior ragione degli eroi o antieroi che siano. Amori ricambiati o no, amici sinceri o alleati ricattati, nemici pieni d’odio e rancore sono solo alcune delle sfumature di questa parte.
– Aggiungere altri elementi al background che arricchiscano il personaggio. A seconda dell’ambientazione piccole esagerazioni o tocchi di chiaro scuro o di epicità non fanno mai male. È importante sapere quale sia il tema della partita che il master giocherà.
Esemplifichiamo:
– Ho avuto un’infanzia difficile malgrado il mio sangue nobile, la mia famiglia era già decaduta prima della mia nascita e mio padre è un uomo instabile che mi ha cresciuto con rancore e cattiveria perché a me preferiva mio fratello, morto molto piccolo nella culla (Spiegazione del trauma del personaggio). Non sono mai davvero cresciuto e malgrado i miei trent’anni mi comporto come un ragazzino, per cercare affetto ho tentato più volte il suicidio che poi, da richiesta d’aiuto, si è tramutato in una specie di hobby o personale corsa contro la morte.
– Ero un manager di una grossa società con un matrimonio normale e una carriera destinata a diventare sempre più brillante nel tempo quando ho scoperto, mio malgrado, di essere il sosia di un assassino a pagamento che usava la sua somiglianza con me come copertura. Quando l’assassino è morto i suoi mandanti non hanno compreso che io ero solo un ignaro schermo e mi hanno contattato per continuare il suo lavoro minacciando di uccidere me e la mia famiglia se non avessi accettato e ricordandomi i numerosi debiti che “avevo” contratto. Con il tempo ho iniziato a provare una grande soddisfazione a vestire i panni dell’assassino e la mia maschera è diventata una vera e propria personalità. Di giorno in giorno mi rendo sempre più conto che l’uomo d’affari è la maschera dell’assassino e non il contrario. Io sono diventato ciò che mi hanno obbligato a essere (Esempio tipico di “Sporcare il Tutto”; il personaggio prova piacere nei crimini che lo hanno obbligato a commettere e si scinde in un dualismo complesso.)
– Sono nata in vitro. Mio padre era un pericoloso criminale (Aggiunta problematica del background che offre numerosi spunti) che generava suoi cloni in laboratorio e io sono uno di questi che però non ha ricevuto i suoi ricordi e le sue istruzioni. Sola e senza un genitore, nata in un corpo già adulto, ho dovuto imparare a sopravvivere in un mondo ostile. Ho innate capacità mediche, affinate dallo studio dei molti libri che ho trovato nello studio in cui sono nata e penso che questa sia la mia missione. Curo chi non può essere curato, persone come gli ammalati di fame o i disadattati di questo mondo e più di una volta la polizia ha cercato di catturarmi per aver esercitato in maniera illecita la professione. Poco dopo essere stata creata ho cercato conforto in una chiesa che mi era stata indicata da un paziente e li ho parlato con un esorcista raccontandogli ingenuamente chi ero. Da quel momento lui ha iniziato a cacciarmi cercando di uccidermi poiché ho scoperto, troppo tardi, che le persone come me rappresentano tutto ciò che odia. (Amici e Nemici, siamo di fronte a un nemico implacabile e mosso dalla sua fede con il quale prima o poi avverrà il confronto finale)
– Sono il più giovane ufficiale di marina al comando di un cacciatorpediniere della marina olandese. Quando il Regno Prussiano ci ha invaso ho speronato una grande corazzata nemica distruggendola e restando l’unico superstite della mia nave. Dopo l’occupazione del mio paese sono fuggito dedicandomi a una vita da corsaro ma il contrammiraglio che comandava la corazzata avversaria, anche lui sopravvissuto e ora impazzito, mi cerca per vendicarsi. Attualmente mi dedico alla pirateria all’interno di un piccolo battello sottomarino che ho sottratto ai prussiani stessi; non ho equipaggio anche se sento costantemente le parole di coloro che un tempo erano vicini e mi stimavano: il mio nostromo, il mio timoniere, alcuni degli addetti alla radio. Hanno sempre avuto parole di stima per me ma ora mi trattano come se fossi stato la peggiore cosa che gli fosse mai capitata. (Sporcare il tutto – Un caso, alla lettera, di fantasmi del passato); ciò che non mi ricordo è che in realtà la mia nave affondò per un mio ordine sbagliato mentre speronavo un mercantile che evacuava donne e bambini in un momento in cui, per cercare gloria, avrei fatto qualunque cosa. (Una raffinata aggiunta di background riguardante la follia di un personaggio che non ha accettato i suoi crimini e li ha negati, può offrire decine di spunti)
Prepararsi al gioco – L’Obiettivo
I personaggi ora sono quasi pronti, manca solo una cosa che però è di fondamentale importanza, ovvero l’obiettivo che i personaggi vogliono raggiungere. Generalmente si tratta di uno scopo a lungo termine o difficilmente realizzabile oppure di qualcosa che muterà nel tempo ma è sempre fondamentale che ci sia.
Alcune note sono importanti in questa fase:
– E’ importante che il trauma dei personaggi non sia già stato risolto o il personaggio stesso risulterà molto probabilmente vuoto poiché ha già detto, nel background, quello che dovrebbe dire giocando.
– L’obiettivo non è necessariamente l’oggetto dell’avventura o della campagna che i personaggi si accingeranno a giocare ma ciò che ad essi tendono malgrado le altre avventure e che magari potranno risolvere con l’aiuto degli altri personaggi. È un grave errore da parte del master incentrare sull’obiettivo di un giocatore un’intera partita perché sminuisce gli altri.
Esemplifichiamo:
– Ho avuto un’infanzia difficile malgrado il mio sangue nobile, la mia famiglia era già decaduta prima della mia nascita e mio padre è un uomo instabile che mi ha cresciuto con rancore e cattiveria perché a me preferiva mio fratello, morto molto piccolo nella culla. Non sono mai davvero cresciuto e malgrado i miei trent’anni mi comporto come un ragazzino, per cercare affetto ho tentato più volte il suicidio che poi, da richiesta d’aiuto, si è tramutato in una specie di hobby o personale corsa contro la morte. Mio padre è scomparso alcuni mesi fa e da poco è stato dichiarato morto malgrado il cadavere non sia mai stato trovato. Domani c’è la mia investitura come XIII marchese di Norfolk e ho paura che questa volta annegherò e mi lascerò andare per sempre, la morte di colui che odiavo non ha migliorato la sua vita, devo cercare un motivo per andare avanti.
Ne vale davvero la pena? (Obiettivo aperto. Il personaggio lascia al master il compito di spronarlo. Il padre è davvero morto? Un amore migliorerebbe la situazione del futuro marchese? Forse deve odiare qualcosa per poter cominciare a vivere?)
– Ero un manager di una grossa società con un matrimonio normale e una carriera destinata a diventare sempre più brillante nel tempo quando ho scoperto, mio malgrado, di essere il sosia di un assassino a pagamento che usava la sua somiglianza con me come copertura. Quando l’assassino è morto i suoi mandanti non hanno compreso che io ero solo un ignaro schermo e mi hanno contattato per continuare il suo lavoro minacciando di uccidere me e la mia famiglia se non avessi accettato e ricordandomi i numerosi debiti che “avevo” contratto. Con il tempo ho iniziato a provare una grande soddisfazione a vestire i panni dell’assassino e la mia maschera è diventata una vera e propria personalità. Di giorno in giorno mi rendo sempre più conto che l’uomo d’affari è la maschera dell’assassino e non il contrario. Io sono diventato ciò che mi hanno obbligato a essere. I miei compiti si fanno sempre più pressanti e mi è quasi impossibile conciliare le due vite. Presto dovrò scegliere chi essere e ora come ora non ho dubbi su chi prevarrà. (L’obiettivo del personaggio è chiaro: si tratta di una lotta contro se stesso in cui una sola parte potrà uscire vincitore e in cui il pg ne uscirà comunque sconfitto. Una lotta interiore ma anche sociale che non lascia possibilità di scampo come nella più terribile delle guerre civili)
– Sono nata in vitro. Mio padre era un pericoloso criminale (Aggiunta problematica del background che offre numerosi spunti ) che generava suoi cloni in laboratorio e io sono uno di questi che però non ha ricevuto i suoi ricordi e le sue istruzioni. Sola e senza un genitore, nata in un corpo già adulto, ho dovuto imparare a sopravvivere in un mondo ostile. Ho innate capacità mediche, affinate dallo studio dei molti libri che ho trovato nello studio in cui sono nata e penso che questa sia la mia missione. Curo chi non può essere curato, persone come gli ammalati di fame o i disadattati di questo mondo e più di una volta la polizia ha cercato di catturarmi per aver esercitato in maniera illecita la professione. Poco dopo essere stata creata ho cercato conforto in una chiesa che mi era stata indicata da un paziente e li ho parlato con un esorcista raccontandogli ingenuamente chi ero. Da quel momento lui ha iniziato a cacciarmi cercando di uccidermi poiché ho scoperto, troppo tardi, che le persone come me rappresentano tutto ciò che odia. Vorrei tanto scoprire di più su mio padre, la sua figura è stata praticamente cancellata dalla memoria delle persone e solo i più vecchi parlano della sigla con cui era conosciuto, una M. puntata, come se fosse l’incarnazione stessa del male. Io ne dubito, il male non può generare qualcosa di buono e credo fermamente di esserlo. (Un obiettivo che prefigura la ricerca del padre o perlomeno di ciò che resta di lui: Appunti, diari, una storia. Il personaggio vuole conoscere il suo passato per capire il suo presente. Siamo sicuri che sarà – Buona? -)
– Sono il più giovane ufficiale di marina al comando di un cacciatorpediniere della marina olandese. Quando il Regno Prussiano ci ha invaso ho speronato una grande corazzata nemica distruggendola e restando l’unico superstite della mia nave. Dopo l’occupazione del mio paese sono fuggito dedicandomi a una vita da corsaro ma il contrammiraglio che comandava la corazzata avversaria, anche lui sopravvissuto e ora impazzito, mi cerca per vendicarsi. Attualmente mi dedico alla pirateria all’interno di un piccolo battello sottomarino che ho sottratto ai prussiani stessi; non ho equipaggio anche se sento costantemente le parole di coloro che un tempo erano vicini e mi stimavano: il mio nostromo, il mio timoniere, alcuni degli addetti alla radio. Hanno sempre avuto parole di stima per me ma ora mi trattano come se fossi stato la peggiore cosa che gli fosse mai capitata. (Sporcare il tutto – Un caso, alla lettera, di fantasmi del passato ) ; ciò che non mi ricordo è che in realtà la mia nave affondò per un mio ordine sbagliato mentre speronavo un mercantile che evacuava donne e bambini in un momento in cui, per cercare gloria, avrei fatto qualunque cosa. Ufficialmente voglio vendicarmi di ciò che i prussiani hanno fatto alla mia patria ma in realtà voglio ricordare l’avvenimento che mi ha visto protagonista di un mostruoso crimine e redimermi, anche con il sacrificio più grande, se sarà necessario. L’unica vendetta che desidero è contro me stesso.
Riassumendo
Una volta ideato un concept che ci interessa sviluppare sarà molto facile ingrandirlo anche in maniera esponenziale, fino ad avere un background degno di questo nome, perfetto per cominciare una grande avventura in cui il vostro personaggio sarà davvero parte del mondo.
E voi? Cosa ne pensate?