D&D: le Classi Base

Abbiamo scelto di giocare di ruolo, e abbiamo scelto di giocare a D&D. Per questo esempio e per questo articolo usiamo come riferimento D&D 3.5, ma potrebbe andare bene qualsiasi sistema di gioco che preveda il concetto di “classe”.

Non è esatto dire che sia esattamente da qui che inizia il nostro percorso per la creazione del personaggio, ma quasi. La scelta della razza così la generazione delle statistiche sono molto importanti, ma è la classe che determina lo spazio che il nostro personaggio ha occupato nel mondo prima dell’inizio dell’avventura, e soprattutto quello che farà durante l’avventura stessa.

La presentazione delle classi nel manuale è buona, ma chiaramente piuttosto incentrata sulla parte “tecnica” della classe. Per ogni classe è infatti presentata una parte introduttiva di spiegazione/presentazione, l’insieme delle regole, e uno o più esempi di personaggi creati.

Lo spazio dedicato alle regole è abbondantemente superiore di quello dedicato al background o ad altre caratteristiche non tecniche del personaggio. Su questa linea, i numerosi personaggi d’esempio forniti sono presentati solo da un punto di vista di regolamento. Molto utile per comprendere il metodo di creazione, ma poco “vitale” nel senso completo del personaggio.

Specifichiamo una cosa molto importante: in D&D le regole servono.

(continua sul sito originale)

Pubblicato da Lherian

Ruolo in quel di Genova, scrivo su www.gdrtales.com e sono sempre alla ricerca di giochi nuovi da provare ed inserire nella mia collezione. ;-)

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4 commenti su “D&D: le Classi Base”

  1. Nagatobimaru Vai al profilo 7 Febbraio 2016 – 10:00

    Essenzialmene la fluffa non ha mai fatto parte del mondo di D&D, IMHO.
    Se si va a scavare nella 0e, dove le classi erano 3 (il ladro venne introdotto solo nel “Supplement I: Greyhawk”) e dove le opzioni erano nulle, la caratterizzazione la faceva essenzialmente l’equipaggiamento.

    1. Lherian Vai al profilo 7 Febbraio 2016 – 12:00

      Ciao!
      Sono d’accordo per quanto riguarda la differenza tra edizioni e soprattutto le primissime edizioni di D&D, in questo senso il fare degli esempi espliciti relativi alla 3.5 sarebbe stato necessariamente incompleto.
      Secondo me però non è necessariamente vero la fluffa (o colore, ambientazione, background, ecc…) non abbia mai fatto parte del mondo di D&D. Giusto per restare nell’esempio della 3.5 a cui fa riferimento il post, ogni classe è introdotta da un paragrafo di background / contestualizzazione.
      Che poi in alcune partite (vedi EUMATE) tutto quello che non sia CA, attacco base, DV, talenti, ecc… sia pura fuffa sono d’accordo, ma non esiste solamente l’EUMATE quando si gioca a D&D. xD

  2. Nagatobimaru Vai al profilo 8 Febbraio 2016 – 23:50

    Vero, ma la fluffa è stata espansa solo in seguito.
    IMHO di suo è abbastanza limitativa, visto che spesso descrive un’unica tipologia di personaggio.
    Ad esempio il ladro viene spesso descritto come gildaiolo quando, con la giusta scelta di equipaggiamento e skills, potrebbe spaziare dalla spia ad un qualcosa che più si avvicina al Grey Mouser.

    Personalmente preferisco che sia il giocatore a non porsi limiti (la 5E in questo aiuta permettendo di mescolare liberamente classi e background da regolamento) piuttosto che buttare righe su righe di testo che pilotino le scelte del giocatore medesimo.

    1. Lherian Vai al profilo 9 Febbraio 2016 – 13:35

      Sono d’accordo, ed è proprio per questo che nel nostro (prendendo riferimento la 3.5 dove invece le classi sono in realtà abbastanza libere di background ma tutto il manuale guida in pochissime direzioni) abbiamo aggiunto opzioni, idee e spunti non canonici di background ma che potessero essere facilmente integrati. 😉

      Sul fatto che da quel punto di vista la 5 edizione abbia migliorato tantissimo sfondi una porta aperta, quotiamo tutti senza ombra di dubbio.

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