Diari da Apocalypse World – Parte Prima: Il Manuale

Buona Apocalisse a tutti.

Io sono Ezio, e sono un giocatore di Reggio Emilia.

Recentemente ho incontrato sul mio cammino Apocalypse World, l’ultimo gioco di D. Vincent Baker, autore inde americano conosciuto in Italia soprattutto per Cani nella Vigna.

Apocalypse World è un gioco che parla di Apocalisse, e di cosa la mancanza di tutto tiri fuori dalle persone. L’Età dell’Oro è passata e ci ha lasciato abbondanza di sole due cose: benzina e proiettili. In questo mondo grigio e disperato si muovono i personaggi, assillati al limite della loro percezione dal Maelstrom Psichico.

Tutto qui, come presentazione, non serve altro. Il gioco inizia buttando sul tavolo dei booklet dei vari tipi di personaggi (la Battelbabe, il Faceless, il Brainer…), scegliendoli e seguendo le regole che ci sono scritte sopra. Il Maestro di Cerimonie (ovvero il Master) non ha altro compito che quello di moderare, secondo le regole, il dialogo che costituisce il gioco.

Apocalypse World danza, da un po’, al margine della mia sfera ludica. Mi incuriosisce, mi attira, eppure, in un certo senso, mi spaventa. Mi sono finalmente deciso a leggerlo e, se tutto andrà bene, sabato farò la prima partita.
Ho quindi deciso di tenere un diario dei miei appunti, delle mie perplessità e delle mie esperienze con questo gioco, volta per volta. I Diari verranno pubblicati qui e parallelamente (anche se magari un po’ rivisti nella forma per tener conto della differenza di piattaforma) su Gente Che Gioca, il forum della comunità “indie” italiana: www.gentechegioca.it

Seguiranno altre puntate: una sicuramente dopo la prima partita, altri quando sarà il caso. Ogni Diario avrà un thread diverso.
Sentitevi liberi di, anzi invitati a, commentare, stroncare, suggerire e, in generale, di accompagnarmi alla scoperta di questo gioco.

Ho finito il manuale di Apocalypse World. Letto da copertina a copertina, dalla prima all’ultima parola. L’ho trovato maledettamente efficace, esattamente così com’è. L’esposizione è chiara, diretta, evocativa. I contenuti sono organizzati bene e in maniera da dare, alla fine, un quadro chiaro, completo di quello che incontrerai nel gioco. O almeno si spera ma, naturalmente, ogni impressione data dalla lettura di un manuale deve essere sottoposta e potenzialmente sovvertita dal gioco pratico.
L’esposizione procede per “ondate”. Prima un riassunto generale di quello chi si trova sulle schede, poi i booklet dei tipi di personaggi, poi di un approfondimento sulle regole seguito da un nuovo approfondimento, questa volta a uso e consumo del Maestro di Cerimonie. A ogni successiva ondata la lettera della regola viene ripetuta, ma viene anche analizzatra da un punto di vista diverso e si rende evidente una sfaccettatura nuova del gioco.

Veramente efficace introdurre il gioco coi personaggi. Quando li affronti non sa ancora cos’è una Mossa, ma sai cosa significa, per esempio, roll+weird, e leggere quei booklet fa UN SACCO di colore, semina un sacco di idee su cosa è il mondo. E’ dai personaggi che inizi a conoscere Apocalypse World, sono al centro del gioco prima ancora di iniziare.
Una gran figata.
Un piccolo errore che ho notato è l’affermazione, all’inizio, di Baker di rivolgersi con il pronome “tu” all’MC, disclaimer che inizio a vedere piuttosto spesso nei manuali… e poi viola immediatamente questa sua regola, a partire dai booklet dei personaggi che si rivolgono, ovviamente, ai giocatori. Si, è vero che il manuale di AW è di fatto rivolto eminentemente all’MC (il giocatore ha bisogno, letteralmente, solo del booklet del suo personaggio: è scritto tutto lì), ma più volte riporta testi di mosse o spiegazioni che dicono “tu tira”, rivolgendosi evidentemente al giocatore, dato che in AW il Maestro di Cerimonie non prende mai in mano i dadi. Un errore veniale, ma un errore.

Nel leggere il manuale la sensazione è ottima. La presentazione è potente, il colore chiaro e flessibile, potentemente personalizzabile. La lettura mi ha preso, mi ha fatto venire una voglia matta di giocarlo, di capirlo. Mi sento come se avessi per le mani un vaso di Pandora. Dentro potrebbe esserci di tutto: un capolavoro epocale o una cagata di dimensioni fantozziane. Quello che mi fa più paura è, forse, il potere della MC. In effeti non c’è niente che gli impedisca di esagerare, di piazzare davanti ad un personaggio una gang armata di bazooka assolutamente letale, niente gli impedisce di esagerare e dichiarare il classico “rocks falls, everybody dies”. O meglio, qualcosa c’è: le regole. Ci sono regole esplicite, spiegate e approfondite che obbligano (e intendo veramente obbligano: una regola non è meno forte se non prevede dadi). Le regole per la MC sono semplici e si basano su pochi concetti: “Fai si che il Mondo dell’Apocalisse sembri reale” (e una banda armata di bazooka andrebbe a rompere quasi qualunque sospensione dell’incredulità), “Gioca per scoprire quello che accade” (e non per vincere o per punire i giocatori), “Rendi eccitanti le vite dei personaggi giocanti” (eccitanti! Fronteggiare morte certa, senza possibilità, è noiosissimo!). Questo si affida però a, diciamocelo, al Buon senso(TM) del MC. Sta a lui decidere quanto spingere, fin dove il Mondo dell’Apocalisse sembra reale.
A me, tutto questo, la prima volta che l’ho letto, ha ricordato una cosa: Mother may I, Mamma Posso. Tutti quei giochi in cui ogni singola idea doveva passare il vaglio del master e lui aveva il potere di bloccarla, e quei manuali pieni di consigli inutili per “far divertire i giocatori”. I manuali di Vampiri dicevano esattamente la stessa cosa: rendi oscura e terribile la vicenda!

La differenza è però fondamentale e ce ne si accorge continuando a leggere. Il manuale di Vampiri si fermava lì. “Rendi la vicenda interessante: tu sai già come fare!” ti diceva. Apocalypse World no. Apocalypse World continua, e ti spiega per filo e per segno cosa intende con questo, poi te lo ripete una seconda volta e, se non fosse chiaro, ti fa uno schemino riassuntivo. “Rendere le vite interessanti” significa costruire su quello che è stato detto, prendere spunto dai personaggi e ascoltarli. Bisogna fare domande come folli e incorporare le risposte ne gioco. Devi sempre concedere ai personaggi il pieno beneficio delle loro azioni (anche se questo uccide il PG fighissimo che amavi) e così via. Tutto questo è spiegato nel modo migliore che si possa immaginare: attraverso esempi concreti di gioco. Si, è vero, il manuale è al 90% “consigli per il master”, ma siamo anni luce dai vecchi capitoli con questo titolo. Questi sembrano veramente utili. Non si fermano a dirti cosa fare: ti dicono come farlo, e come farlo sfruttando tutte le regole del gioco.

TUTTO il manuale è costellato di esempi efficacissimi (almeno credo. Ripeto: fino a sabato queste mie parole rimangono illazioni e sensazioni, non sono provate) e pregnanti. Mi ha emozionato vedere come sono spiegate le Mosse Base: il loro testo, la loro spiegazione, tre esempi, uno per livello di successo e, alla fine, la cosa bella: un esempio di un errore, in cui una mossa veniva usata in maniera sbagliata e veniva corretta all’interno del gioco.
Una gran figata.
Il capitolo che spiega alla MC come usare le sue mosse, come queste si concatenano in una “valanga” è poi costituito quasi integralmente da un esempio di gioco. Straordinario.

E’ stato bello anche vedere da dove vengono le ispirazioni per il gioco: c’è una citazione aperta di Trollbabe, per esempio. Le liste delle mosse della MC mi ricordano molto Spione e, chissà perché, le domande della MC (e di alcune mosse) mi fanno venire in mente quelle sulle schede di Montsegur.

In generale la sensazione che mi ha lasciato la lettura di AW è di avere in mano qualcosa di GROSSO. Qualcosa di più di un gioco. Mi sembra quasi di aver trovato un nuovo approccio al gioco, una nuova filosofia, uno stile completamente nuovo, che ad ora non mi sarei mai aspettato.

Non vedo l’ora di provarlo. Spero non mi deluda.

Pubblicato da Aetius

Giocatore indie radicale e desideroso di tante, tante novità nel gioco.

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Un commento su “Diari da Apocalypse World – Parte Prima: Il Manuale”

  1. TomStardust Vai al profilo 20 Gennaio 2011 – 12:54

    Ti ringrazio per avere condiviso le tue impressioni sul manuale di Apocalypse World: non ho ancora avuto occasione di leggerlo, ma è uno dei titoli che mi interessa di più in questo momento.

    Aspetto il resoconto della prima giocata, perché se le premesse sono queste la cosa potrebbe farsi molto interessante, e penso che un actual play potrebbe servire a molti per chiarirsi le idee sul gioco.

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