L’oscuro terrore della notte

Una delle grandi influenze su D&D è il vecchio cinema horror: una delle classi base, il chierico, nasce infatti, come omaggio al cacciatore di vampiri dei film dell’Hammer studios.

Non a caso uno delle avventure più amate è Ravenloft che diventerà in seguito la base per l’omonima ambientazione. A livello di regole in pratica tutti i gdr utilizzano sistemi simili; di fronte ad un mostro che faccia paura, il PG farà un T.S o un altro check; in caso di fallimento avrà delle penalità o sarà costretto alla fuga o avrà comunque una reazione mentale legata alla paura o al terrore. Personalmente non sono un grande fan di queste regole mentre trovo invece più stuzzicante un concetto tipico dell’Old School: “Impaurisci il giocatore, non il personaggio”. L’esempio classico è lo spettro che risucchiava livelli al tocco oppure la Banshee che poteva ucciderti con un solo attacco. A distanza di anni ricordo i combattimenti contro di essi e la “paura” che avevo come giocatore mentre identici scontri  nelle versioni successive non riuscivano a creare quella sensazione viscerale che forniva un mostro che con un tocco poteva rovinare mesi e mesi di gioco o addirittura ucciderti il personaggio. Non voglio reinserire quelle regole perché sono consapevole che i danni permanenti e in generale il “salva o muori” possano apparire come una forma “punitiva” di gioco, ma m’interessa il concetto di spaventare il giocatore invece del Pg, e per questo vi suggerirò alcune semplici opzioni.

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Pubblicato da vodacce

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