Abbiamo avuto modo di esaminare i vari aspetti necessari alla creazione di un dungeon e al rendere più avvincente l’esperienza al loro interno.
Che dire invece della creazione di un mondo intero?
Benché sia presente un numero enorme di ambientazioni sul mercato e in Rete, molto spesso ci si ritrova a desiderare di crearne una propria oppure modificare drasticamente uno scenario già esistente.
Inutile dire che, parallelamente alle ambientazioni, molti giocatori e diverse case editrici hanno pubblicato nel corso degli anni manuali e guide per la creazione di mondi: sicuramente forniscono un supporto eccellente per dare inizio ad una carriera da Dio!
Però vorrei cimentarmi nel proporvi una mia versione delle norme e dei passaggi utili per questo scopo: come al solito a molti potranno sembrare consigli banali, ma io preferisco rivolgermi soprattutto a quei giocatori che possono trovarli interessanti e sfruttarli come si deve (magari qualcuno di questi suggerimenti può essere comunque un ottimo promemoria per i veterani).
Le fondamenta
Che tipo di storia vogliamo dare alla nostra ambientazione?
Va stabilita a grandi linee un’idea generale per poterla poi strutturare, con la dovuta calma ed attenzione, in ogni sua frazione:
- Storica: la più semplice di tutte, si basa sugli eventi cronologici della nostra storia reale, a cui si aggiungeranno i dettagli necessari ad integrare il flusso delle proprie campagne.
Non c’è granché da fare qua, va scelto solo il “momento” in cui dare inizio ai giochi (Medioevo, età moderna, gli anni attuali, etc.).
In realtà non si è creata un’ambientazione, se ne sta usando una già esistente e molto, molto dettagliata! - Alternativa: la struttura di base è quella storica MA con una variazione sostanziale degli eventi in un determinato momento tale che tutto ciò che accadrà dopo di esso subirà dei cambiamenti drastici rispetto alla timeline così come noi la conosciamo.
Un esempio eccellente è l’italianissimo Sine Requie: la storia del mondo segue il suo flusso regolare fino al 6 giugno 1944, il giorno dello sbarco in Normandia…poi ha inizio l’apocalisse zombie, con il risveglio dei morti affamati di carne viva! La seconda guerra mondiale, a poca distanza dal suo termine secondo la nostra realtà, si evolve in modo totalmente diverso e tutte le fazioni che vi partecipano (così come il resto del mondo, in un modo o nell’altro) ne subiscono le conseguenze e la loro storia futura sarà ben diversa da come noi la conosciamo.La cosa più importante di cui tenere conto in questo caso è il saper prevedere come si susseguiranno gli eventi futuri modificati da quello cruciale da noi inserito: se nel Medioevo ha luogo un’invasione aliena, come ne sarà influenzata la razza umana? Probabilmente verrà assoggettata e ridotta in schiavitù per i secoli a venire, o almeno finché un folto gruppo di ribelli quattrocento anni dopo non riuscirà a familiarizzare con la tecnologia degli invasori e rivoltarla contro di essi, sfruttando i poteri psichici derivati dagli esperimenti condotti dagli stessi alieni sui primi terrestri asserviti ed ereditati dai nostri eroi e magari aiutandosi con la tecnologia dei motori a vapore, inventati nelle profondità della Terra, lontano dagli occhi del nemico…
Buffa eppure efficace, un’idea di base messa su in pochi secondi: scelto il momento storico, scelto l’evento rivoluzionario, incrociate le due cose e il gioco è fatto.
Il difficile sta nell’elaborare cosa accadrà dopo, ma è solo questione di pazienza. - Futuristica: è un’estensione dell’ambientazione storica, si crea una sequenza di eventi che avranno luogo nel futuro e si stabilisce quanto “avanti” nel tempo si voglia andare.
Qui ci si può sbizzarrire, ma fino ad un certo punto: è sempre cosa buona e giusta creare forti legami con il passato, magari facendo evolvere la situazione politica, economica o religiosa dei vari Paesi del mondo fin dove lo riteniamo più opportuno ed utile all’evoluzione dello scenario…a meno che non si voglia metter su una bella ambientazione post-apocalittica, con tanto di distruzione totale dopo la guerra nucleare!
Un classico esempio? Cyberpunk 2020, sebbene in realtà le basi da cui ha origine la “creazione” del futuro siano gli anni ’80 del ventesimo secolo, ma il lasso di tempo in questo caso è alquanto limitato. - Personalizzata: qua ci si diverte, e parecchio.
E’ la classica ambientazione vergine, da un foglio bianco si può elaborare una struttura vasta quanto si vuole, dalla creazione del mondo fino al momento in cui si inizia a giocare.
Di sicuro creare un mondo da zero è un’opera che richiede tempo e soprattutto attenzione agli sviluppi di una miriade di eventi, personaggi, culture; c’è da dire, tuttavia, che è anche la scelta che porta maggiori soddisfazioni in assoluto, prima di tutto perché, alla fine, si ha una padronanza totale sull’ambientazione e si è a conoscenza di tutti i suoi ingranaggi, si possono modificare a piacimento e crearne nuovi ogni volta che lo si desidera.
In questa serie di articoli vorrei soffermarmi sull’ultimo tipo di ambientazione, provando a strutturare una serie di passaggi per creare uno scenario di gioco nuovo.
Da dove cominciare, dunque?
La fine
Prima di elaborare la storia secondo un flusso cronologico standard è necessario capire dove si vuole arrivare, in che momento termina il nostro sviluppo ed inizia l’esperienza dei giocatori: conosciamo l’inizio, il momento in cui il nostro nuovo mondo è nato, ora dobbiamo stabilire la sua età fino al momento in cui il gioco ha inizio e tutto ciò che è accaduto in questo intervallo di tempo; ovviamente il numero di eventi da creare è direttamente proporzionale alla durata di questo intervallo, per cui ci sarà di più da scrivere in cinquantamila anni di storia anziché in cinquemila.
Decidete quindi fin dove volete spingervi con l’evoluzione di questo mondo e non dimenticate di tener conto del possibile sviluppo tecnologico delle varie culture che ipotizzate di integrare: in un’ambientazione fantasy di stampo medievale l’arte del forgiare armi bianche ed armature di cuoio bollito, di anelli e di piastre, e forse un principio di sperimentazione di armi da fuoco saranno già presenti, mentre un’ambientazione che si fermi al nostro equivalente di età del bronzo vedrà la sola capacità di cucire armature fatte di pelle d’animale e l’assenza di leghe metalliche più resistenti, un principio rudimentale di sviluppo dell’agricoltura e la costruzione di capanne poco robuste contro le intemperie.
Riguardo lo sviluppo tecnologico, tuttavia, se ne parlerà più avanti, torniamo a concentrarci sui primi mattoni della storia.
A grandi linee
Bene, ci siamo, diamo una prima botta di vita a quest’ambientazione.
Come si è sviluppato il mondo? Possiamo dare una serie di spiegazioni fantastiche e legate ad innumerevoli leggende tramandate da generazioni oppure, se il progresso tecnologico e scientifico lo consente, formulare teorie basandosi sulle leggi fisiche dell’universo (a meno che non siate dei terribili megalomani e non abbiate deciso di creare da zero le leggi che governano il VOSTRO universo…).
Prendiamo la nostra realtà come riferimento: abbiamo la storia del mondo vista dagli occhi della fede (i biblici giorni della Creazione, Adamo ed Eva, il Diluvio Universale e così via) e le teorie di uno sviluppo che ha avuto inizio quattro miliardi di anni fa. Sta a voi decidere se lasciare un nebuloso ed affascinante velo della leggenda oppure aggiungere un tocco illuministico al tutto.
Una serie di idee “mitiche” sulla nascita del mondo, così, su due piedi o prese qua e là:
- Lo scontro fra due divinità, quella buona e la sua gemella malvagia. Le gocce di sangue versate da entrambe si amalgamano e solidificano, creando il mondo;
- tre draghi, che rappresentano i principi di bene, male e neutralità. Dopo eoni di contrasti il neutrale, eretto a giudice fra i suoi due fratelli, divide il mondo in parti eque, ognuna delle quali sarà popolata dai “figli” di quel drago;
- Il muco di un immenso e vecchissimo gigante, il cui unico occhio è il sole, colato dal naso dopo un catastrofico raffreddore, si è condensato in un globo!
- Il nostro era un semplice pezzo di roccia disperso nell’universo, finché un’antichissima razza di elfi su cristalline navi volanti a forma di farfalla non giunsero e portarono i loro esperimenti per farli crescere ed adattare: con la magia crearono l’atmosfera e tante altre belle cose.
Di idee ce ne possono essere innumerevoli ed ogni cultura presente nell’ambientazione può avere la sua concezione sulle origini del mondo. Su questo punto ci si può divertire davvero molto.
Prima di concludere volevo dare un minuscolo consiglio a chi si accinge a strutturare l’aspetto storico basilare di un’ambientazione: mai avere fretta di scrivere tutto, trovare una risposta a qualsiasi dubbio, elaborare ogni microscopico dettaglio. Tracciate una prima bozza della storia del mondo a grandi linee, è un blocco d’argilla grezza che avete appena iniziato a plasmare ed il tempo per scendere nei particolari lo dedicherete più in avanti. Iniziate a dare una prima forma alle fondamenta della storia della vostra ambientazione, presto parleremo della creazione di una timeline più accurata.
Sargon Vai al profilo 26 Settembre 2013 – 14:36
Ottima guida per chi vuole masterare in un mondo ancora incontaminato da regole o storie pregenerate!