One-shot d&d 5e per Halloween, cerco 3 giocatori

Cercasi 3 giocatori/trici per una oneshot, a tema horror, che si giocherà il 31-10-2023.
Orario indicativo: 18.30/19.00 – 0.00 (si giocherà per circa 5 ore, non è prevista una pausa cena durante la sessione ma potete mangiare durante la sessione, l’importante è mantenere la concentrazione)

— INFO
Modulo di Gioco: Dungeons and Dragons 5e
Piattaforme: Roll20 e Discord (solo audio)
Gruppo chat: Telegram

Poichè è una oneshot si richiede:
– Per il rispetto del gioco altrui, è opportuno l’utilizzo di un buon comparto audio, l’assenza di rumori di fondo come televisori, telefoni, familiari invadenti, ecc che possano interrompere o disturbare l’atmosfera del gioco.
– Una buona conoscenza del regolamento D&D 5e.
– Una buona conoscenza di Roll20: la scheda del personaggio dev’essere compilata a mano, inclusi incantesimi e privilegi di classe/razza, e in interamente lingua italiana su Roll20 (non bisogna usare la compilazione automatica di Roll20 perchè non è ottimale), per evitare perdite di tempo durante il tiro dei dadi (il DM si offre di aiutare nella compilazione).

CREAZIONE PERSONAGGIO:
– I personaggi saranno di Livello 3.
– Consentiti tutti i manuali ufficiali
– Per i punteggi si utilizzerà il Point Buy.
– Equipaggiamento base (no oggetti magici).
– Bisognerà scrivere 2 righe di BG, qualcosa di breve su chi è il tuo personaggio, così da permettere al DM di inquadrarlo.
– I personaggi devono avere nomi coerenti alla loro razza e cultura, oppure avere una motivazione valida da background sul perché non ce l’abbiano.

STILE ONESHOT
-La storia sarà ambientata in un mondo fantasy homebrew realizzato in stile medievale, molto simile ai Forgotten Realms e con lo stesso pantheon di divinità.
-Il tema della oneshot sarà Dark Horror con mood serio e tematiche gore

VARIAZIONI ALLE REGOLE STANDARD:
– NON si utilizza la regola base del lancio di un solo incantesimo per turno.
– Il dado CRITICO [1 o 20] è applicato anche ai Tiri Salvezza e ai Check.
(Il GM si riserva il diritto di applicare in maniera meno rigida il regolamento durante particolari scene o momenti, secondo le proprie necessità narrative).

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Il DM offre narrazione, immagini, mappe e musiche immersive.

Il focus di tutti i giocatori al tavolo è quello di raccontare una bella storia, questo significa che ognuno deve partecipare a modo suo. Al tavolo da gioco sarà sempre garantita educazione e rispetto reciproco, non offendere, insultare o anche solo mettere a disagio un’altra persona.
Qualsiasi azione compiano i personaggi in gioco DEVE rimanere in gioco senza ripercussioni sui giocatori interessati.
Anche se ciascun personaggio può avere differenti interessi e diversi punti di vista, D&D è un gioco collaborativo e tale deve rimanere, il successo del gioco dipende dalla partecipazione attiva e dalla cooperazione di tutti i giocatori.
Il tema centrale del gioco dovrebbe essere l’interpretazione e l’immedesimazione, esattamente come ogni gioco di ruolo prevede.

– Evitare battute volgari o che vanno oltre il limite consentito dalla decenza, ancor più se ci si trova in momenti seri di trama.
– Evitate di volgere ogni azione a: “Master tiro INTUIZIONE” (vale per ogni tiro) e tirate il dado ancor prima che il DM vi abbia chiesto di farlo, questo riduce la narrazione. Prima spiegate come volete gestire l’azione, cosa volete capire e poi sarà il DM a richiedervi il tiro adatto all’azione che volete compiere.
– Se il DM vi chiede ti tirare più volte FURTIVITA’ mentre mi muovete nei cunicoli di una grotta oscura, voi lo fate anche se di base avete una furtività alta, questo perché non sapete il motivo per il quale il DM vi richiede un tiro, per cui, evitate di interrompere la narrazione con litigi futili sul perché voi non dovreste farlo.
– In combattimento, fate attenzione a ciò che fanno i vostri compagni e tenetevi subito pronti quando arriverà il vostro turno.
– Non è vietato lo scontro tra i personaggi purché la trama, la coerenza o la situazione lo renda assolutamente necessario e giustificato, tuttavia solo perché è consentito, non vuol dire che bisogna farlo.