Negli ultimi anni grazie all’Old School Renaissance si è “riscoperto” l’OD&D e in generale lo stile di gioco degli anni 70. Va precisato che l’OD&D non è la scatola rossa che i vecchi giocatori come me ricordano con affetto. La scatola rossa, il D&D BECMI, è una versione introduttiva, uscita negli anni 80 e parallela all’AD&D mentre l’OD&D è la versione originale degli anni 70.
Quali sono le differenze fra l’OSR e D&D moderno?
Partiamo dall’ambientazione: noi siamo cresciuti con l’high fantasy post-Tolkieniano ambientato in un mondo abitato da svariate razze, in cui la magia è onnipresente e dove bene e male sono ben definiti. Un “supercattivo”, normalmente dotato di grandi poteri magici e alla guida delle razze malvagie, cercherà di conquistare le terre libere che saranno salvate dagli eroici PG, tramite una lunga quest.
L’ambientazione dell’OD&D, influenzato dallo Sword and Sorcery e in generale dalla letteratura Pulp, è invece una terra di confine fra civiltà e “barbarie”, con isolati insediamenti da cui partono spedizioni di avventurieri per saccheggiare gli indiani, neri, asiatici, indios orchi riportando nelle loro terre enormi ricchezze.