È disponibile da oggi Senzamarchio – Fine e inizio, il nuovo libro di Francesca Petroni. Un romanzo fantasy che è il risultato di giocate di ruolo online e dal vivo. Non ci siamo fatti sfuggire l’occasione e ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda all’autrice.
La trama – Senzamarchio
Eledriel è un’innata, in grado di attingere alla magia in modo istintivo e senza alcuna forma di studio. Quelli che vennero prima di lei furono causa di dolore e distruzione ed è per questo che fu creato il Marchio. Chi lo riceve viene privato per sempre della propria dote e, fra gli appartenenti al popolo eburneo, il rifiuto comporta una condanna all’esilio senza appello.
Prima di lei, lo stesso trattamento fu riservato al Respinto, privato persino del nome e di ogni dignità. Malvagio, orribile e senza morale, rappresenta la nemesi dei valori che gli eburnei attribuiscono a se stessi. È a causa sua se l’Impero ha rischiato di collassare fra sangue e macerie ed è sempre lui ad aver causato l’apertura dello Strappo.
Ma qual è la causa e qual è la conseguenza quando il futuro si annoda con il passato? La linea che divide bene e male diviene illusoria e il destino si mostra come un cammino il cui inizio coincide con la propria fine: un punto nel tempo e nello spazio che ha l’inquietante aspetto di un’anomalia energetica oscura come la morte.
Sarà quella la meta da raggiungere per un gruppo di avventurieri che non ha paura di uscire dai confini del conosciuto per confrontarsi con le conseguenze delle proprie scelte.
Un fantasy classico che parla di amore e amicizia, di imprese fallite e vittorie impossibili. Perché qualunque avventura si intraprenda, è sempre la ricerca di sé ciò che spinge a fare il primo passo.
Chi è Francesca Petroni?
Francesca Petroni è nata a Roma nel 1979. Ha una laurea in Giurisprudenza e una in Filosofia. Ha diverse pubblicazioni all’attivo sia con Case Editrici di medio livello che da sola. Questo è il primo fantasy della Saga dei Senzamarchio che scrive, frutto di innumerevoli giocate di ruolo sia online che dal vivo.
Intervista a Francesca Petroni
Ciao Francesca, ci racconti qualcosa del tuo passato da giocatrice?
Ho iniziato con la famosa “scatola rossa” e da quel momento l’amore per il gioco di ruolo non si è mai fermato, proseguendo anche online. Dopo i primi single player (per me indimenticabile Baldur’s Gate II) sono entrata nel vortice dei GdR online primo su tutti il primo Neverwinter Nights dove ho conosciuto la maggior parte dei personaggi che sono nel libro. Per questo motivo li ho ringraziati tutti alla fine: per quello che hanno dato alla storia che avrei sempre voluto scrivere. Il fatto che questi giocatori abbiano creato questi personaggi l’ha resa possibile e sono molto grata a tutti loro per aver condiviso con me questa passione.
Negli anni successivi al gdr online abbiamo provato di tutto, ma i miei preferiti restano Trail of Chtulhu e Numenera, di cui forti echi si troveranno in questo romanzo.
Quali sono le tue fonti di ispirazione?
I personaggi. In ognuno di loro c’è una parte di noi, forse quella più bella, più magica e non meno reale di quello che consideriamo “il mondo vero”. L’immaginario è fatto di simboli e di archetipi che dicono molto sulla Verità a chi sa con che occhi guardarli.
Ci sono molti livelli di lettura, quindi. Non ultimo, affronto qui il tema del tempo, mia ossessione personale e oggetto principale della mia tesi di laurea in Filosofia. Chi ama la questione, non ne resterà deluso.
Perché non con una casa editrice?
Era un libro troppo importante. Questa storia ha preso così tanto da me che non ricordo una devozione allo stesso livello. Si può dire che ho iniziato a scrivere, ormai più di dieci anni fa, solo per essere abbastanza brava da rendere giustizia a questo romanzo.
Migliaia di pagine volate via, trame mai complete, immagini che non trovavano il loro posto da nessuna parte. Fino a una pausa dalla scrittura durata due anni in cui credevo che la questione fosse morta per sempre. Poi, all’improvviso, tutto è apparso all’improvviso. Ho scritto il libro in meno di due mesi ed è il più lungo della mia carriera. Credo che sia anche quello tecnicamente più avanzato e, per me, il migliore.
Per questi motivi il testo ha comunque ricevuto un editing professionale, ma volevo essere io a decidere cover (opera originale del grande Andrea Tentori Montalto), uscita e qualunque altra cosa. Doveva restare mio e di tutti quelli che condividono lo stesso fuoco.
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Buona lettura!